La storia della Volkswagen Golf è la storia di una delle auto europee più amate nel mondo. Un successo che è iniziato il 29 marzo 1974, con la produzione di serie nello stabilimento Volkswagen di Wolfsburg. E che dopo sette generazioni continua ininterrotto e alimenta l’attesa del mercato per le nuove soluzioni della nuova Golf VIII.

Il passaggio storico dal Maggiolino alla Golf.

La Golf del 1974 nasceva sulla scia del leggendario Maggiolino. Probabilmente senza che nessuno potesse immaginare che questo nuovo modello avrebbe venduto più di 35 milioni di unità in tutto il mondo.

Un volume impressionante che, tradotto in termini puramente matematici, significa un nuovo ordine ogni 41 secondi, ogni giorno, da quarantacinque anni a questa parte. Con un risultato medio di circa 780.000 vetture vendute ogni anno.

Ralf Brandstätter, Chief Operating Officer di Volkswagen, in occasione di questo importante compleanno, ha sottolineato che la Golf ha contribuito alla crescita del Marchio e del Gruppo Volkswagen. E li ha stabilmente collocati tra i brand dei più importanti costruttori di automobili a livello mondiale

La Golf è il cuore del nostro Marchio. Nessun’altra auto è in grado di sintetizzare come lei progresso e tecnologia. Si pensi, per esempio ai sistemi di sicurezza: la Golf li ha resi disponibili a tutti, li ha “democratizzati”, portandoli per la prima volta alla portata di milioni di persone. Una caratteristica che ha lasciato un segno su un’intera generazione.

Stefan Loth, Direttore del sito produttivo Volkswagen di Wolfsburg, ricostruendo la storia della Golf e del marchio, ricorda la non facile sfida del 1974. La fabbrica e tutti i lavoratori dovettero concentrarsi su un progetto completamente nuovo, dopo anni di consolidati processi produttivi. Il passaggio dal Maggiolino alla Golf inaugurò varianti meccaniche del tutto inedite. Fu un cambiamento impegnativo che andò di pari passo con la crescita della fabbrica di Wolfsburg da cui, oggi, escono tutte le varianti della Golf.

volkswagen Golf Mark I debutta 1974Golf Mark I: il debutto.

La prima consegna dell’erede del Maggiolino avviene nel luglio del 1974. È la Golf Mark I, una berlina 5 posti compatta a 2 o 4 porte con portellone posteriore, rivoluzionaria per la sua trazione anteriore e per il motore trasversale. Volkswagen propone due motorizzazioni: 1.1 quattro cilindri a benzina 50 CV e 1.5 quattro cilindri a benzina 70 CV con cambio manuale a 4 marce e una velocità massima di 160 km/h. Volkswagen aveva affidato il design a Giorgetto Giugiaro, che firmerà anche la Scirocco e la Passat. Nel giro di due anni, le Golf Mark I consegnate ai clienti raggiungono il milione di unità. Nel 1976 debutta anche la sportiva GTI e la Golf D. Le vendite complessive nell’arco dei nove anni di produzione toccano quasi i sette milioni di unità. 

Golf II: più lunga ma fedele nella linea.volkswagen golf II seconda generazione 1983 1991

È sempre Giugiaro il designer della seconda generazione (1983-1991). La linea rimane quella inconfondibile della Golf Mark I, ma la nuova Golf è più lunga e più larga. Gli spazi interni aumentano e la dotazione tecnologica è potenziata, soprattutto nei sistemi di sicurezza (ABS opzionale). Volkswagen propone la Jetta, una variante a quattro porte con la coda, che riscuote grande successo in Nord America. E nuove motorizzazioni: oltre al diesel 1.6, che era già comparso nella Golf Mark I, il Marchio tedesco lancia la Golf Syncro a trazione integrale e la Golf Rally. Nel 1989, Volkswagen perfeziona i primi prototipi di Golf elettrica e ibrida ed entra nella storia della mobilità sostenibile. Al termine del ciclo produttivo della seconda generazione, sono complessivamente 6,3 milioni le unità vendute.

Golf III: la svolta nella sicurezza.

La terza generazione viene prodotta dal 1991 al 1997. I volumi sono ancora più ampi di quelli della seconda, il design enfatizza decisamente le curvature. Ma, soprattutto, si delineano soluzioni tecnologiche di avanguardia nei sistemi di sicurezza: airbag frontali (1992) e laterali (1996), airbag di serie (1996) e carrozzeria più resistente agli urti. Con la Golf III, Volkswagen lancia la Golf Variant (1994), il motore a 6 cilindri e il cruise control. Amplia inoltre la motorizzazione diesel, introducendo il  1.9 aspirato da 64 CV e il turbo da 75 CV, potenziato a 90 CV e 110 CV nel 1996. Nel 1997, quando la produzione cessa, le Golf III vendute sono 4,83 milioni.

volkswagen golf quarta generazione 1991 1997Golf IV: arriva il cambio DSG.

Prodotta dal 1997 al 2003, la quarta generazione afferma un design più essenziale, in linea con la Golf III ma ancora più definito. Aumenta la qualità dei materiali nella confezione dell’abitacolo, per dare esclusività alla serie e prendere le distanze da altri modelli più economici basati sullo stesso pianale. Viene estesa la dotazione di serie dei sistemi e dispositivi di sicurezza: il controllo elettronico di stabilità ESP (1999) e gli airbag per la testa (2002). Nel 2002, Volkswagen monta sulla sua Golf il primo motore a benzina a iniezione diretta FSI. E lancia la Golf R32, una sportiva con 6 cilindri a V stretta di 3.2 da 241 CV, a trazione integrale, capace di toccare i 250 km orari. Nel 2003, è la volta del DSG, il primo cambio automatico a doppia frizione. A fine ciclo, le Golf IV vendute, per molti le più iconiche della storia della Golf, sono 4,99 milioni.

volkswagen golf quinta generazione 2003 2008Golf V: ancora più comfort nel medio segmento.

Ancora più aerodinamica, confortevole e sportiva, la Golf V accentua numerosi dettagli distintivi e continua a estendere i perfezionamenti tecnologici per la sicurezza. La carrozzeria è saldata a laser, i sei airbag vengono montati di serie, aumenta la precisione dello sterzo e la scelta delle motorizzazioni (dal 1.4 litri benzina da 75 Cv al TDI di 2.0 litri da 140 Cv). La Golf di quinta generazione è una sportiva di medio segmento con dotazioni di gamma superiore. Spiccano il cambio robotizzato a doppia frizione a sette marce e il motore turbo a benzina (FSI). Prodotta dal 2003 al 2008, la Golf V viene venduta in 3,4 milioni di unità.

Volkswagen golf sesta generazione 2008 2012Golf VI: più attenzione ai consumi.

La Golf di sesta generazione, prodotta dal 2008 al 2012, prosegue il percorso di eccellenza nella tecnologia e nel comfort. Dettagli di qualità e soluzioni di guida tipici delle vetture di alta gamma sono il suo tratto distintivo. Con una specifica attenzione ai consumi, ridotti, in media, di circa il 28% rispetto alle Golf della generazione precedente. La Golf VI monta sistemi e dispositivi tecnologicamente innovativi: gli airbag per le ginocchia del conducente, la regolazione attiva dell’assetto, il Park Assist e le luci diurne a LED. Vengono introdotti i motori common-rail. Tra i modelli di spicco, la Golf GTI, potenziata a 213 CV. Ma anche, ed è una novità, la Golf GTD, la prima versione sportiva con un motore diesel (2.0 da 170 CV). La più veloce è la Golf R, con un motore 4 cilindri turbo 2.0 con 270 CV.

volkswagen Golf settima generazione dal 2012Golf VII: sostenibilità in primo piano.

La settima generazione della Volkswagen Golf entra in produzione nel 2012 e, ancora una volta, scrive una pagina di storia per l’evoluzione del mercato. Il design di Walter de Silva valorizza volutamente il concept originario della Golf Mark I. Ma la nuova Golf è ricca di novità, tutte ispirate alla sicurezza e alla precisione di guida. Più leggera, attenta ai consumi e alla sostenibilità, la Golf VII propone il benzina a 3 cilindri 1.0, l’ibrido con batterie ricaricabili (Golf GTE) e l’elettrico della e-Golf con 190 km di autonomia. Oggi, Golf VII è l’unica auto che permette di scegliere tra 5 diverse alimentazioni: benzina TSI, diesel TDI, metano TGI, elettrica e-Golf ed ibrida GTE. Grande enfasi anche sulle performance, con la GTI a 220 CV (230 CV con il pacchetto opzionale Performance) e i 300 CV della Golf R. Senza dubbio, però, la Golf VII emerge soprattutto per la connettività e i sistemi di assistenza alla guida: App-Connect, SIM e Car-Net Security&Service e l’Active Info Display. Al lancio, Volkswagen offre in optional il Cruise Control Adattivo, il Front Assist e la Frenata Automatica d’emergenza. Ma poi li propone di serie, confermando la scelta di una sicurezza “democratica” ad elevato contenuto tecnologico.

Lia Maranto

@electricmotornews